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LEGGE DI BILANCIO, PIÙ RISORSE PER VALORIZZARE GLI OPERATORI SANITARI MA NON BASTANO

Legge di Bilancio

Il 1° gennaio 2024 è entrata in vigore la Legge di Bilancio. Una manovra finanziaria che interviene su due grandi urgenze: ridurre le liste d’attesa e valorizzare il personale sanitario. In tre anni verranno destinati 11,2 miliardi di euro in più al fondo sanitario, ma questo non basta a dare respiro alla sanità italiana, ormai da anni martoriata da un taglia e cuci infinito.

Una manovra con luci e ombre, ma che garantisce risorse importanti per il rinnovo dei contratti degli operatori sanitari. Aumenta anche la remunerazione delle prestazioni aggiuntive e si rifinanziano i piani operativi delle regioni per ridurre le liste d’attesa. Sulle pensioni, invece, non dà riposte concrete ai lavoratori ed alle lavoratrici della sanità italiana. Manca, inoltre, un proficuo impegno sulla riorganizzazione della rete ospedaliera e sul riordino delle professioni sanitarie.

Ma parliamo di numeri: l’incremento risorse Fondo Sanitario Nazionale prevede per il 2024 ben 3 miliardi di euro in più che si aggiungono ai 2,3 già stanziati con la legge di bilancio 2023. In tutto 5,3 miliardi per il solo 2024 mentre per il 2025 sono previsti 4 miliardi di euro in più che si aggiungono ai 2,6 miliardi già stanziati. Invece per il 2026: 4,2 miliardi di euro in più che si aggiungono ai 2,6 miliardi già stanziati. Sui rinnovi di contratti del personale del SSN ci sono 2,4 miliardi di euro e si spera che le trattative tra lo Stato, rappresentato dall’ARAN, e le organizzazioni sindacali di categoria inizino presto .

Ma il tasto dolente rimane la questione pensioni. Fermo restando la salvaguardia delle pensioni di vecchiaia dei medici. Per le pensioni anticipate, invece, la decurtazione sarà ridotta per ogni mese di posticipo del pensionamento fino all’annullamento totale se si resta al lavoro per 36 mesi. Inoltre, anche al fine di evitare ogni possibile penalizzazione, per i dirigenti medici e sanitari e gli infermieri del Servizio sanitario nazionale viene prevista la possibilità di presentare domanda di autorizzazione per il trattenimento in servizio anche oltre il limite del quarantesimo anno di servizio effettivo e comunque non oltre il settantesimo anno di età.

Nella manovra spicca la riduzione delle liste d’attesa con l’aumento della tariffa oraria per le prestazioni aggiuntive di medici e infermieri. Ovvero 100 euro per i medici e 60 euro per gli infermieri. Spesa complessiva di 280 milioni di euro, il rifinanziamento dei piani operativi per l’abbattimento delle liste d’attesa. Le regioni possono utilizzare una quota non superiore allo 0,4% del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato per l’anno 2024 (valore 520 milioni di euro) e l’aggiornamento del tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da privati accreditati per l’assistenza specialistica ambulatoriale e per l’assistenza ospedaliera. Il limite di spesa è incrementato dell’1% per l’anno 2024, del 3%  per il 2025 e del 4% a decorrere dall’anno 2026, fermo restando il rispetto dell’equilibrio economico e finanziario del servizio sanitario regionale.

Non male il potenziamento dell’assistenza territoriale relativo al reclutamento del personale. 250 milioni di euro per l’anno 2025 e di 350 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale, con riferimento ai maggiori oneri per la spesa di personale da reclutare, dipendente e convenzionato. Inoltre, a decorrere dal 2024, aumenta di 10 milioni di euro annui il Fondo vincolato per le cure palliative per la realizzazione delle finalità della legge 38/2010 in tema di cure palliative e terapia del dolore. Da notare anche l’aggiornamento del lea: 50 milioni di euro per l’anno 2024 e 200 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025.

Queste le parti fondamentali di una manovra che complessivamente sembra dare qualche spiraglio alla sanità pubblica italiana. Quest’ultima rimane comunque un settore da rilanciare e salvaguardare. Qualcuno direbbe: “La salute ci consente di godere la vita, la malattia di comprenderne meglio il significato”.

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