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LEGGE DI BILANCIO, ECCO IL FONDO PER I TEST DI NEXT-GENERATION SEQUENCING PER LA DIAGNOSI DELLE MALATTIE RARE: INIZIATIVA OK

Legge di Bilancio

Finalmente un investimento serio sulle malattie rare. La nuova Legge di Bilancio, entrata in vigore il primo gennaio 2024, ha istituito un fondo ad hoc specifico per i test di Next-Generation Sequencing (NGS) per la diagnosi delle malattie rare.  La cifra di un milione di euro sarà destinata al potenziamento della “profilazione genomica come indagine di prima scelta o come approfondimento diagnostico nelle malattie rare per le quali sono riconosciute evidenza e appropriatezza, o nei casi sospetti di malattia rara non identificata”.

Il fondo, inserito all’interno della Legge di Bilancio, è un segnale importante perché riconosce l’esistenza di un problema in questo ambito. Anche se questo tipo di analisi NGS  non è inserita nei nuovi livelli essenziali di assistenza e quindi di fatto non viene offerta a tutti. Cosa non positiva, e che andrebbe rivista, visto che l’accesso a queste prestazioni dipende dal singolo centro o dalla singola regione.

Dal parere degli esperti si evince che ancora oggi molti piccoli pazienti con malattie rare giungono alla diagnosi anche dopo i 10 anni di età. Un ritardo che ha gravi ripercussioni sulla possibilità di trattare e recuperare le funzionalità perdute, soprattutto quando riguardano il neuro-sviluppo. I motivi di questo ritardo possono essere diversi. Non in tutti i centri è presente un genetista medico, e non sempre i test del Dna utilizzati sono davvero utili per la diagnosi. Infatti esistono e sono già finanziati nei LEA, i test diagnostici NGS che analizzano set di alcuni geni prestabiliti. Ma questi pannelli  sono ormai superati dall’analisi dell’esoma e, in alcuni casi, dell’intero genoma (che è ancora più estesa, perché considera tutto il Dna, comprese le parti che non codificano per proteine).

“Quello delle malattie rare è un tema molto tecnico e spigoloso – sottolinea Sepe. Serve un salto concettuale, e sarebbe opportuno che nel nostro Paese si cominci a ragionare se l’approccio migliore non sia quello di effettuare il sequenziamento dell’esoma o del genoma a tutta la popolazione alla nascita. Ma non entriamo nei tecnicismi e ci auspichiamo che il fondo venga aumentato e garantito anche nei prossimi anni”.  Qualcuno direbbe: “Non sarà mai tardi per cercare un nuovo mondo migliore, se nell’impegno poniamo coraggio e speranza”.

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