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I SINDACATI ALFIERI DELLA POLITICA

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Oramai è un must, una certezza, un dogma: i sindacati storici sono al servizio del partito di turno. Tra mille finte battaglie ideologiche e una carovana di bugie ai lavoratori, alfieri del sistema, al servizio della politica in cambio di una poltrona in Parlamento o di qualche carica in società partecipate dallo Stato.
È noto ormai che molti ex sindacalisti, affiliati alla cordata storica dei sindacati politicizzati, siano finiti tra le comode poltrone rosse di Palazzo Madama. Eletti proprio tra liste di quei partiti che hanno egregiamente servito: una scalata alla poltrona sulla pelle dei lavoratori, firmando accordi contro le persone che proprio loro, il sindacato, dovrebbe difendere e tutelare, e che invece diventano merce di scambio per una poltrona sicura in parlamento. Così come per il ”buon” vitalizio che non si rifiuta mai dopo la carriera politica.
Da alfieri del diritto a cortigiani del sistema, inermi davanti alle ingiustizie e immobili davanti al sistema che affama lavoratori e lavoratrici del nostro Paese. Nessuno sciopero, nessun picchetto o mobilitazione, quando le ingiustizie sociali sono figlie del partito al governo, soprattutto se quel partito ha comprato la fedeltà del sindacato con la promessa della tanto desiderata poltrona parlamentare.
I sindacati politicizzati hanno enormi responsabilità nei confronti della collettività, basti pensare allo scempio degli esodati, alle multinazionali emigrate all’estero ed alla scala sociale, che ha bloccato gli stipendi di lavoratori e lavoratrici rendendoli i più poveri d’Europa. Ma questi sono solo dei macro esempi: il concetto basilare è che i sindacati di sistema sono al guinzaglio della politica, ed a rimetterci è solo la povera gente.
Ad onor del vero, i sindacati storici hanno smesso di affrontare i temi reali del lavoro, per lanciarsi in battaglie di piazza che poco hanno a che fare con diritti e salari, ma che sono un’ottima mossa per confondere la gente. Nel frattempo continuano ad ingrassare i propri interessi sulla pelle di lavoratori e lavoratrici. Sindacati che non muovono un dito quando a tagliare i servizi, allungare l’età pensionabile ed aumentare le tasse è il partito amico. Sì, proprio quello che garantisce un futuro al sindacalista di turno.
Come diceva Sandro Pertini:  “La corruzione è una nemica della Repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza nessuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare la solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti”.

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